giovedì 23 febbraio 2012

5 cose Italiane

Ripensando al post sull’essere italiani all’estero ho fatto una considerazione: a un Americano che mi cheide a cuore aperto di raccontargli l’italia, che cosa risponderei? 
É dura riassumere perché ogni italiano, da varie parti d’italia, dará certamente risposte diverse. Ma ho voluto pensare a 5 cose assolutamente italiane, belle o magari solo caratteristiche, che per quel che mi riguarda mi rappresentano:
- Lo Zucchero in fondo alla tazzina del caffé: Io ho cominciato a prenderlo solo quest’anno, da quando, a New York, ho pensato a questa peculiaritá italiana e me n’é venuta nostalgia. In fondo alle tazzine da caffé, dopo il borbottio della moka e quel liquido nero che va giú in un soffio, quel rimasuglio color ambrato. Un colore splendido, che mi perdo a guardare come una veggente delle foglie di té. Andiamo, cosa c’é di piú italiano del colore caldo di quello zucchero avanzato sul fondo della tazza? 
- Le bucce di mandarino e arancia e le briciole sulla tovaglia: il post pranzo di ogni famiglia di campagna. In mezzo alla tavola: portacenere, carte e sigarette. Tra il rusco, I resti di ció che é di stagione. I bambini, da quegli agrumi, tolgono I peletti bianchi e I grandi urlano loro ‘cosa capi, mangia tutto!’ ma I peletti bianchi si toglievano forse piú per divertimento che per disgusto, e andavano a cadere tra le briciole di pane che si mangia ad ogni pranzo, insieme alla pasta. 
“Che profumo, quelle arance. Vengono dalla sicilia.”
Ancora oggi io ne tolgo I peletti. Ancora oggi, la Sicilia sembra una terra lontanissima.
- Le bestemmie: perché gli italiani sono presuntuosi. Ce lo dicono tutti e lo dicono perché é vero. Non c’é provincialismo piú presuntuoso di quello degli italiani, gli unici la cui lingua si prende il lusso di insultare Dio in persona. Sará che noi col Vaticano a maggior ragione pensiamo di avere una pletora immensa di buoni motivi per insultare Dio. Sará che ai tedeschi non piacciono gli italiani, ai francesi non piacciono gli italiani, agli svizzeri non piacciono gli italiani, agli inglesi non piacciono gli italiani, e di sicuro con tutti questi altri europei che non capiscono l’arte Dio poteva fare un lavoro assai migliore. Che goliardia, questi italiani. La bestemmia rappresenta un campanilismo d’animo, non di paese.
- 80 centesimi: Era il costo di un caffé in un bar senza pretese poco dopo il passaggio all’euro. É un numero che, per un motivo o per un altro, mi é sempre rimasto impresso.
“l’ultimo caffé che presi in lire” mi dice mio fratello, “lo pagai 800 lire. Piú di dieci anni fa. ‘rcoboia!.”
800 lire e 80 centesimi quando io ancora il caffé non immaginavo neanche che un giorno l’avrei preso. Quando non potevo nemmeno immaginare la fregatura che quella tazzina bianca e nera aveva profetizzato per gli anni a venire: 80 centesimi erano almeno 1200 lire, che in tempi che ormai sembrano antichi costituivano la colazione italiana fatta al bar con pasta e cappuccino. 
Oggi un espresso a Eataly a New York costa un euro e cinquanta, all’Adler di riccione un euro e settanta. Gli stipendi, peró, dal passaggio alle lire, furono tradotti alla lettera. Oggi, si arrotondano per difetto. 
- La Vespa ’50: Sará per il ritorno al vintage, sará per le sfilate di Vespe e ‘500 d’epoca che ho visto quest’estate, fatto sta che se penso all’estate di Riviera o di campagna fatta di scooter mi é impossibile non ricollegare alla vespa. Quest’estate, sul lungomare, tra la calca che affollava I ristoranti del porto vidi un ragazzetto arrivare sulla sua vespa rossa con una ragazza dietro. Aveva un ciuffo un po’ rockabilly sotto il casco e una maglietta a righe bianche e rosse. Mi vennero in mente I vecchi film in bianco e nero di Mastroianni e di De Sica, ambientati a Roma, o quelli di Fellini a Rimini, tra I bar e le balere. La ragazza non aveva abbastanza curve da ricordare la Loren o la Lollobrigida, ma mi sembró comunque uno spettacolo bellissimo. 


Mi piacerebbe sapere cosa altri italiani, all'estero e non, pensano quando si dice 'italia'. Sono sicura che ognuno direbbe almeno una cosa alla quale nessun altro italiano pensa.

Nessun commento:

Posta un commento